Analisi Ematologiche
Vediamo adesso quali sono gli altri esami ed i relativi valori che aiutano a farci capire lo stato funzionale dei diversi organi ed apparati del corpo dell’animale.
Infatti i risultati che si ottengono dal laboratorio di analisi di un gruppo di prove prescritte dal veterinario consentono al clinico non solo la possibilità di convalidare o di escludere con assoluta certezza la presunta diagnosi, ma allo stesso tempo possono dare l’opportunità di scoprire una malattia concomitante non sospettata e magari soltanto al suo esordio.
Cominciamo con la
GLICEMIA.
Con questo esame si stabilisce la concentrazione del glucosio nel sangue che è influenzato dalla dieta. Un aumento del tasso glicemico (iperglicemia) fa subito pensare al diabete mellito, però può anche essere causato dall’assunzione di farmaci o da stati di stress o altre potenziali malattie a carico del pancreas e di altri organi come la tiroide in caso di ipertiroidismo e delle ghiandole surrenali nel caso di ipercorticosurrenalismo.
Si può anche verificare un calo patologico del glucosio nel sangue e la sua diminuizione può scaturire da un semplice prolungato digiuno, ma può anche dipendere dalla presenza di un tumore del pancreas.
Poi per i soggetti che sono in cura diabetica con insulina l’ipoglicemia può anche essere causata da un’eccessiva assunzione di insulina che provoca improvviso abbassamento del tasso glicemico.
AZOTEMIA:
questa indagine serve ad identificare la concentrazione dell’azoto ureico che costituisce l’ultimo prodotto del metabolismo delle proteine e viene eliminato tramite i reni.
Quando si evidenziano livelli elevati di azotemia in primo luogo si pensa a dei problemi renali, ma la causa può derivare anche da eccessiva disidratazione o da intossicazione o da emorragie intestinali e per malattie cardiache.
Inoltre l’iperazotemia si può anche avere per un’ostruzione delle vie urinarie o per rottura della vescica o lacerazione di un uretere o dell’uretra nel tratto pelvico.
CREATININA:
si tratta di un prodotto del metabolismo muscolare ed indica la capacità di filtrazione dei reni.
Conoscere i livelli sierici di creatinina costituisce una preziosa informazione per poter valutare le capacità di integrità dei reni ed ancora più dell’azotemia si rivela di grande aiuto diagnostico oltre che di grande aiuto prognostico.
TRANSAMINASI:
riguardano degli enzimi che si trovano in grande quantità all’interno delle cellule del fegato.
Quando si verifica un danno epatico, se si ha la rottura delle cellule del fegato si verifica la fuoriuscita di una quantità elevata di enzimi epatici che si riversano nel sangue.
In presenza di livelli elevati di transaminasi si deve pensare alla necrosi epatica, neoplasia epatica, lipidosi epatica ed epatite.
FOSFATASI ALCALINA:
si tratta di un enzima che si trova in alta concentrazione soprattutto nel fegato e nelle ossa, ma anche nella bile, nei reni e nell’intestino.
Un drammatico innalzamento dei livelli serici della fosfatasi alcalina si ha in presenza di ostruzione del dotto biliare ed in modo più lieve nel rimodellamento dell’osso e nella congestione epatica o setticemia in quanto in caso di sepsi il fegato aumenta la concentrazione di bilirubina per reazione alla tossiemia o in condizioni legate allo stres come patologie endocrine quali l’ipercorticosurrenalismo o morbo di Cusching.
BILIRUBINA:
è un pigmento biliare derivato dal catabolismo dell’emoglobina. S’innalzano i livelli serici di bilirubina in presenza di problemi epatici nei casi di eccessiva distruzione di globuli rossi e questo suggerisce l’esistenza di una malattia emolitica.
PROTEINE TOTALI:
generalmente le alterazioni dei valori delle proteine sieriche totali non sono specifiche. Dipendono dallo stato di nutrizione dell’animale e dalla funzionalità renale, epatica e pancreatica.
I valori risultano diminuiti in presenza di malassorbimento e nel digiuno, mentre s’innalzano nella disidratazione grave, nelle infezioni ed in alcune forme tumorali
Vediamo ora il valore del tracciato elettroforetico delle
PROTEINE SIERICHE.
Le proteine sieriche comprendono albumina e globuline.
I livelli di albumina diminuiscono in presenza di prolungato digiuno, nelle affezioni parassitarie e nella malattia da malassorbimento cronico, in caso di insufficienza epatica o di perdite renali.
La perdita di albumina con le urine è l’indicatore più precoce e sensibile di danno renale, mentre risulta aumentato nella disidratazione grave.
Le globuline si distinguono in alfa, beta e gamma.
Si verificano livelli alterati di alfa e beta globuline negli stati infiammatori rispettivamente acuti (alfa-globuline) e cronici (beta-globuline).
Invece le gamma globuline aumentano in corso di infezioni, di parassitosi, mentre diminuiscono nella immunodeficienza.
CALCIO:
la calcemia indica la concentrazione del calcio nel sangue ed i livelli di calcio sierico sono influenzati dalla dieta, dai livelli degli ormoni endogeni e dai livelli delle proteine sieriche.
Quando i valori del calcio si innalzano si può pensare alla presenza di un tumore, ad un cattivo finzionamento delle ghiandole paratiroidi o alla eccessiva assunzione di vitamina D e alcune neoplasie come il linfoma. Quando invece i valori del calcio sono bassi si può pensare ad un disturbo del pancreas come nelle forme di malassorbimento, al rachitismo e ad una particolare affezione detta eclampsia puerperale che può colpire le mamme durante l’allattamento.
FOSFORO:
la fosforemia sta ad indicare la concentrazione del fosforo nel sangue. Quando il suo valore è elevato questo può derivare da alterazioni a carico dei reni o per problemi delle ossa oltre che per alterazioni delle ghiandole paratiroidi.
SODIO:
si tratta di un catione presente nel liquido extracellulare e nell’osso.
Detta anche natremia, la sua concentrazione nel sangue aumenta nei casi di disidratazione, cardiopatie, ipercorticosurrenalismo e malattie nervose. Al contrario l’iponatremia ovvero bassi livelli sierici di sodio si evidenziano in presenza d’insufficienza renale, diabete mellito, diarrea prolungata, vomito, disidratazione e per assunzione di alcuni farmaci o iposurrenalismo (morbo di Addison).
POTASSIO:
con il termine di potassiemia viene indicata la concentrazione del potassio nel sangue.
L’iperpotassiemia, ovvero elevati livelli sierici di potassio, possono essere causati da insufficienza renale, da stati di acidosi metabolica, disidratazione e da iposurrenalismo e possono determinare l’arresto cardiaco.
Invece l’ipopotassiemia si verifica in presenza di gravi episodi di vomito e diarrea, nell’alcalosi metabolica ed ipersurrenalismo, inoltre con l’asunzione di determinati farmaci soprattutto cortisonici.
FERRO:
il dosaggio del ferro è importante poichè la sua riduzione può esprimere una carenza vera (più frequente nei cuccioli o in seguito a perdite croniche di sangue) oppure uno stato infiammatorio cronico; quest’ultima condizione si verifica più di frequente nel cane.
AMILASI e LIPASI:
gli indicatori della funzionalità pancreatica aumentano in caso di pancreatiteper cause tossiche e infettive, nell’insufficienza renale e nelle gravi patologie gastrointestinali.
Accanto a questi screening di base, indispensabili per restringere il campo delle diagnosi più probabili, vi sono una serie di analisi più specifiche riguardanti la coagulazione, l’endocrinologia, la sierologia delle malattie, citologia, citoflurimetria, che consentono di ottenere informazioni definitive oltre che sulla diagnosi anche sulla prognosi dei nostri pazienti.